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LIBRI - Interno - Parte prima<
LINFORMAZIONE
OLTRE IL WWW: GIORNALI PERSONALIZZATI E AGENTI INTELLIGENTI CONTRO
IL CAOS DEI BITES
1.1.
Il WWW: un big bang interattivo
"Il modo in cui il web si è diffuso da un capo all'altro
degli Stati Uniti non trova alcun riscontro in Europa. L'ondata
di entusiasmo per il sistema di ipertesto globale induce a riversare
risorse sempre più ingenti nello sforzo di fornirgli più contenuto
e più possibilità di migliorare l'organizzazione e la catalogazione.
E qui si è di fronte a un circolo vizioso, perché quanto più aumentano
i contenuti interessanti disponibili nel web tanto più i lettori
sono incentivati a collegarsi; analogamente, quanto più aumentano
le persone che "scorrono" il web, tanto più aumenta
l'incentivo a riversarvi contenuti che interessino molta gente...
Negli Stati Uniti questo processo si svolge a ritmo assai rapido,
via via che ogni frammento di informazione viene messo a disposizione
di chiunque; ma questo avviene perché si tratta di un grande Paese
caratterizzato da una lingua comune e da una sola valuta. Ciò
consente economie di scala incredibili.
Invece, in Europa esistono ancora delle paratie stagne fra le
culture: lingue disparate, storia, istituzioni, persino antagonismi
a lungo alimentati. L'esplosione di server e di lettori esiste,
ma ha proceduto più lentamente. Se pubblichi in web qualcosa su
una tecnica di allevamento del criceto, attrai solo l'attenzione
degli appassionati di criceti della tua lingua. Se apri una discussione
sui meriti di una certa birra, i bevitori di vino che abitano
più a sud non parteciperanno al dibattito". Ci dobbiamo attendere
ancora una crescita spasmodica dei contenuti sul WWW? Certamente
sì. Ma siamo certi che il Worl Wide Web sarà lo stesso fra qualche
anno? Gli esempi che seguono mostrano che andiamo verso sviluppi
che muteranno drasticamente il medium
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OLTRE IL WWW: GIORNALI PERSONALIZZATI E AGENTI INTELLIGENTI CONTRO
IL CAOS DEI BITES
1.2.
Il pull, liberi di perdersi nella Rete
Dietro la facilità nell'ottenere dati dalla Rete vi è un
sistema di acquisizione dei contenuti insito nella natura
stessa dell'interattività. Esso ha a che fare con una radicale
trasformazione nella lettura delle informazioni rispetto
ad altri media come la televesione appunto. Sul WWW l'utente
"tira" verso sè tutto ciò che legge attraverso
i link interattivi. Il Web è stato infatti fino ad oggi
prevalentemente "pull" (dal verbo inglese "to
pull", tirare) opposto alla fruizione "push"
(dal verbo inglese "to push", spingere), di cui
parleremo più avanti riguardo ad Internet, più simile al
funzionamento del piccolo schermo. Se infatti accendendo
il televisore noi non dobbiamo fare null'altro che attendere
l'arrivo del contenuto "pushed" (spinto) da altri,
un tg, uno spettacolo, un film, sull'Internet-WWW, accendendo
il pc, noi ci troviamo di fronte ad un mare magum di contenuti
da scovare, "da tirare verso se", cliccando sul
mouse se si vuole arrivare alle informazioni desiderate.
Il pull è stato il sistema che ha finora portato milioni
di navigatori su Internet. Con essi anche centinaia di giornali
ed altri media. I soggetti editoriali si sono dovuti adattare
al nuovo scenario ipertestuale trasformando la forma e anche
i contenuti dell'informazione offerta
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1.3.
Il push: news online a domicilio come in tv, ma lemail
vincerà
Pensate ad un utente disorientato di fronte alla sterminata
quantità di contenuti presenti sul WWW. Pensate che egli,
una volta individuati i siti interessanti, debba tornare
frequentemente sui quei siti per verificarne gli aggiornamenti.
Pensate, infine, alla stanchezza e allo stress accumulati
da questo utente nell'attendere le informazioni desiderate
il cui arrivo è spesso ostacolato da traffico Internet non
troppo fluido, da connessioni a bassa velocità oppure veicolate
tramite linee supportate da una larghezza di banda insufficiente.
I sostenitori del push ritengono che il cosiddetto "World
Wide Wait", la vastità del Web e la lentezza nell'attendere
le informazioni richieste, possano essere superati solo
in un modo: trasformando il pc in una sorta di televisore
interattivo dove al posto del telecomando i canali vengano
richiamati dai clic di mouse od in forma di "screen
saver" con l'utente che ha la possibilità di svolgere
anche altre funzioni sull'elaboratore come scrivere testi,
preparare un database oppure ludicamente guardare un cd-rom
mentre sullo schermo giungono notizie "sintonizzate"
dalla Cnn, dal New York Times e da altri erogatori di informazione.
Alcuni, drasticamente, sostengono che il push ben
presto lascerà il posto a quello che potrebbe essere considerato
un vero e proprio sistema push promordiale: l'email. Le
future applicazioni di posta elettronica forniranno grandi
spunti in tal senso...
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1.4.
Il search: informazione su misura e robot digitali
E' plausibile un avvenire dove i contenuti giornalistici saranno
prodotti da sistemi super-intelligenti in grado di soddisfare
tutti i nostri bisogni informativi e costringendo il reporter
ad assumere un ruolo marginale nella produzione delle notizie?
Segnali e tendenze di un settore solo agli albori della propria
evoluzione - è il comparto che vede una completa integrazione
tra uomo e dispositivo nella realizzazione dei contenuti - sono
visibili in quello che potremmo definire il terzo sistema dell'informazione
online dopo il "pull" e il "push". Esso è
il "search", da "to search" che in inglese,
la lingua ufficiale di Internet, significa "cercare".
Il termine search è subito associato al concetto di motore di
ricerca, ovvero, un sistema per un recupero dei contenuti attraverso
parole chiave. Si tratta di un collegamento logico ma incompleto.
Oggi search è per i maggiori produttori e organizzatori di informazione
un vero e proprio modello di sviluppo, di realizzazione e costruzione
di contenuti online. E' il sistema su cui si stanno avviando tutte
le più avanzate iniziative di editoria giornalistica digitale,
dalle maggiori webzine ai giornali personalizzati fino ai software
intelligenti, che non sono giornali, ma possono essere considerati
strumenti di lavoro per il giornalista e per gli editori
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1.5.
Il search avanzato: lo sviluppo degli agenti software
Fin qui la realtà (abbiamo elencato gli agenti che riteniamo
più interessanti e più utili per il comparto giornalistico).
Come saranno gli "intelligent software" di prossima
generazione? Tra le evoluzioni di questi dispositivi vi
è anche la possibilità che degli agenti specializzati possano
arrivare a produrre testi e, forse, anche articoli. Si tratta
di uno scenario fantascientifico ma plausibile. Un agente
è in grado di cercare e selezionare contenuti ed informazioni
archiviati sul WWW e di restituire i risultati di queste
indagini secondo le istruzioni impartite dall'utente ma
potrebbe, all'occorrenza, anche mettere insieme queste informazioni
in aggregati testuali ordinati secondo gli imput ricevuti.
I software in sostanza potrebbero costruire articoli autonomamente
mettendo insieme contenuti ricavati durante le ricerche
automatiche online. Pensate che ciò sia un futuro fantascientifico
non connesso con la realtà possibile? Stando agli esperimenti
in corso sembrerebbe che questi progetti siano fin troppo
vicini a sviluppi possibili. La storia che ora narriamo
ha dellincredibile.
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1.6.
Il giornale personalizzato: pregi e difetti del "fai da te"
informativo
Se consideriamo ancora una volta l'esponenziale crescita delle
informazioni immesse su Internet, la lettura personalizzata delle
informazioni potrebbe rendersi assolutamente necessaria per ottenere
contenuti specifici e non far perdere l'utente in un universo
caotico di difficile interpretazione. E' per questo che prestigiosi
istituti di ricerca come il Media Lab, laboratori di aziende del
settore informatico, importanti gruppi editoriali stanno investendo
forze e denaro in quello che potrebbe diventare il nocciolo dello
sviluppo dell'informazione futura. Oltre agli esperimenti del
Media Lab chi ha già attività editoriali online sta mettendo a
punto edizioni, nel futuro perfezionabili, di giornali personalizzati...
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