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COMUNITA' DI CIBERCONSUMATORI. LA VIA VERSO IL COMMERCIO ELETTRONICO

2.1. Il Webcommercio, un business da 17 miliardi di dollari
2.2. Dalle comunità virtuali a quelle commerciali
2.3. Il "Reverse market": più potere ai consumatori
2.4. La fine degli intermediari
2.5. Verso lo "Zero G", la gravità digitale dell'e-commerce

 

PARTE SECONDA

COMUNITA' DI CIBERCONSUMATORI. LA VIA VERSO IL COMMERCIO ELETTRONICO

2.1. Il Webcommercio, un business da 17 miliardi di dollari

. Se il Web, e i sistemi digitali che seguiranno, conserveranno le caratteristiche narrowcast di adesso, l'interattività esploderà in nicchie, micromercati, commerci dedicati. E' nella natura del mezzo: il Web cementifica, attraverso la comunicazione interattiva (come vedremo anche più avanti), gruppi di utenti accomunati da specifici interessi. Ma il legame si fortifica anche dal basso verso l'alto: i consumatori acquisteranno, sempre tramite l'interattività, più potere creando flussi comunicativi finalizzati al commercio non solo con i propri dirimpettai digitali, ma anche verso i dispensatori di merci, cioè, i venditori. Nel caso tali presupposti insiti nella natura del mezzo si concretizzeranno pienamente è lecito attendersi un epoca di fulgore commerciale digitale. Ma con che caratteristiche e quali conseguenze per l'economia così come pensata oggi? E soprattutto quali saranno i vantaggi del commercio elettronico in termini di ricavi? Un cammino è già in corso negli Stati Uniti dove il commercio elettronico, secondo previsioni e calcoli statistici elaborati da grandi società di indagini di mercato, dovrebbe portare nell'immediato futuro a sviluppi economici sorprendenti. Vediamo alcune di queste previsioni effettuate da grandi società di ricerca, relative al mercato consumer.

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2.2. Dalle comunità virtuali a quelle commerciali

. Dalla comunicazione al commercio quindi ancora una volta il passo è breve. L'informazione ottimizzata dai sistemi interattivi favorirà sempre più la costituzione di incontri su temi comuni. Le aziende approfitteranno di questa tendenza e tenteranno di sfruttare le "piazze di ritrovo" per rafforzare, attraverso "l'informazione condivisa" sui prodotti, il target e per far confluire quindi la domanda e l'offerta. Le comunità inoltre serviranno alle imprese per creare un'atmosfera di cordialità e di fiducia, utili per rassicurare gli utenti sulle transazioni. Ma per servire al meglio i propri clienti sul nuovo mezzo e creare i pressuposti per un commercio elettronico maturo le aziende dovranno cambiare strategie, orientamenti e tattiche e, soprattutto, dovranno spogliarsi e alleggerirsi passando da un'attività di atomi ad una di bit, facilitata attraverso la costruzione di comunità interattive. Secondo alcuni calcoli questo passaggio potrebbe essere molto conveniente. John Hagel e Arthur G. Armstrong, due esperti di commercio elettronico della McKinsey & Company, basandosi sugli attuali ritmi di sviluppo della Rete e sulla crescita economica di aziende che operano solo sul Web, hanno elaborato un modello sullo sviluppo di una comunità interattiva nel settore dei viaggi e del turismo. Il piano dei due studiosi, basato su analisi e previsioni concrete (un vero e proprio "business plan" pensato per il futuro dell'e-commerce), dimostra come è possibile aumentare sensibilmente i ricavi attraverso una comunità interattiva ben costruita. Vediamo come funziona esattamente questo processo che può favorire le potenzialità commerciali di ogni sito

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COMUNITA' DI CIBERCONSUMATORI. LA VIA VERSO IL COMMERCIO ELETTRONICO

2.3. Il "Reverse market": più potere ai consumatori

.Tecnicamente, l'accesso all'informazione è fondamentale in ogni transazione: chi ne detiene il possesso può determinare il valore e l'acquisizione del bene. Nei mercati attuali (senza interattività tra venditori e consumatori) questo potere è detenuto pressoché interamente dai venditori (le aziende) che utilizzano le informazioni sui prodotti per definire strategie di prezzo, per realizzare servizi connessi, per piazzare la merce. La formazione di comunità virtuali potrebbe capovolgere questa sistema creando i presupposti per un "mercato all'opposto" dove i clienti, arricchiti da una sempre maggiore quantità di informazioni sui prodotti (attraverso l'interattività) acquisteranno più potere e più forza. Si tratta di un cammino in corso e che ha a che fare con la crescita di questi "gangli" del networking creato da Internet. Ogni comunità formata da individui può essere considerata un flusso continuo di informazioni all'interno di un circuito. I membri della comunità sono gli stessi creatori del circuito che compongono ed essi si scambiano continuamente informazione...

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2.4. La fine degli intermediari

. Potrebbe arrivare il giorno in cui lo shopping fisico non sarà più necessario: commessi virtuali, moduli d'ordine digitali e transazioni elettroniche soddisferebbero tutte le esigenze di acquisti attraverso sistemi di tele-vendita completamente automatizzati. Il consumatore arriverebbe alla merce saltando negozi, impiegati, pagamenti in contanti. Nel '95, coloro che osservavano il grande sviluppo del Web nei settori della comunicazione e della promozione avanzarono l'ipotesi che il nuovo mezzo avrebbe via via eliminato i cosiddetti intermediari: quelle figure professionali che in vari campi di lavoro facilitano il passaggio di un bene o un servizio dal produttore al consumatore (giornalisti, burocrati, commessi, ma anche i luoghi fisici intermediari come i negozi). Negli Stati Uniti il fenomeno ha creato un neologismo: "disintermediation" e sta ad indicare la possibilità (tramite lo sviluppo di sistemi interattivi specifici ) da parte di chi produce beni o fornisce servizi di operare verso il destinatario senza l'intervento di terzi, appunto, gli intermediari…

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2.5. Verso lo "Zero G", la gravità digitale dell'e-commerce

.L'affermazione della teoria dello "Zero G" avverrà quando il commercio veicolato sulla "Webline" potrà dare un valore alle merci commerciate. Lo sviluppo del Web e la messa a frutto, in termini economici, delle attività sul nuovo medium ha le caratteristiche di ogni scoperta tecnologica. Avvenne la stessa cosa agli albori dell'aviazione. Quando fu inventato l'aereo nessuno pensò che questa tecnologia avrebbe pian piano sviluppato un'attività basata sul profitto derivante la vendita di biglietti e il trasporto di merci. Questi servizi emersero dopo che l'industria dell'aviazione raggiunse una maturità e fu riconosciuta come un mezzo formidabile per trasportare uomini e merci. La stessa cosa sta avvenendo con Internet. Quasi tutto sulla Rete è gratuito non perché vi siano merci e servizi che non valgano ma perché il prezzo di essi è difficile da determinare. La bassa gravità del Web non sarà generata solo da un abbattimento delle infrastrutture di atomi e dalla conversione di personale tradizionale in personale qualificato per i nuovi scopi, ma anche da…

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