2.1. Il Webcommercio, un business da 17 miliardi di dollari
. Se il Web, e i sistemi digitali che seguiranno, conserveranno
le caratteristiche narrowcast di adesso, l'interattività esploderà
in nicchie, micromercati, commerci dedicati. E' nella natura del
mezzo: il Web cementifica, attraverso la comunicazione interattiva
(come vedremo anche più avanti), gruppi di utenti accomunati da
specifici interessi. Ma il legame si fortifica anche dal basso
verso l'alto: i consumatori acquisteranno, sempre tramite l'interattività,
più potere creando flussi comunicativi finalizzati al commercio
non solo con i propri dirimpettai digitali, ma anche verso i dispensatori
di merci, cioè, i venditori. Nel caso tali presupposti insiti
nella natura del mezzo si concretizzeranno pienamente è lecito
attendersi un epoca di fulgore commerciale digitale. Ma con che
caratteristiche e quali conseguenze per l'economia così come pensata
oggi? E soprattutto quali saranno i vantaggi del commercio elettronico
in termini di ricavi? Un cammino è già in corso negli Stati Uniti
dove il commercio elettronico, secondo previsioni e calcoli statistici
elaborati da grandi società di indagini di mercato, dovrebbe portare
nell'immediato futuro a sviluppi economici sorprendenti. Vediamo
alcune di queste previsioni effettuate da grandi società di ricerca,
relative al mercato consumer.
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COMUNITA'
DI CIBERCONSUMATORI. LA VIA VERSO IL COMMERCIO ELETTRONICO
2.2.
Dalle comunità virtuali a quelle commerciali
. Dalla comunicazione al commercio quindi ancora una volta
il passo è breve. L'informazione ottimizzata dai sistemi
interattivi favorirà sempre più la costituzione di incontri
su temi comuni. Le aziende approfitteranno di questa tendenza
e tenteranno di sfruttare le "piazze di ritrovo" per rafforzare,
attraverso "l'informazione condivisa" sui prodotti, il target
e per far confluire quindi la domanda e l'offerta. Le comunità
inoltre serviranno alle imprese per creare un'atmosfera
di cordialità e di fiducia, utili per rassicurare gli utenti
sulle transazioni. Ma per servire al meglio i propri clienti
sul nuovo mezzo e creare i pressuposti per un commercio
elettronico maturo le aziende dovranno cambiare strategie,
orientamenti e tattiche e, soprattutto, dovranno spogliarsi
e alleggerirsi passando da un'attività di atomi ad una di
bit, facilitata attraverso la costruzione di comunità interattive.
Secondo alcuni calcoli questo passaggio potrebbe essere
molto conveniente. John Hagel e Arthur G. Armstrong, due
esperti di commercio elettronico della McKinsey & Company,
basandosi sugli attuali ritmi di sviluppo della Rete e sulla
crescita economica di aziende che operano solo sul Web,
hanno elaborato un modello sullo sviluppo di una comunità
interattiva nel settore dei viaggi e del turismo. Il piano
dei due studiosi, basato su analisi e previsioni concrete
(un vero e proprio "business plan" pensato per il futuro
dell'e-commerce), dimostra come è possibile aumentare sensibilmente
i ricavi attraverso una comunità interattiva ben costruita.
Vediamo come funziona esattamente questo processo che può
favorire le potenzialità commerciali di ogni sito
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2.3.
Il "Reverse market": più potere ai consumatori
.Tecnicamente, l'accesso all'informazione è fondamentale
in ogni transazione: chi ne detiene il possesso può determinare
il valore e l'acquisizione del bene. Nei mercati attuali
(senza interattività tra venditori e consumatori) questo
potere è detenuto pressoché interamente dai venditori (le
aziende) che utilizzano le informazioni sui prodotti per
definire strategie di prezzo, per realizzare servizi connessi,
per piazzare la merce. La formazione di comunità virtuali
potrebbe capovolgere questa sistema creando i presupposti
per un "mercato all'opposto" dove i clienti, arricchiti
da una sempre maggiore quantità di informazioni sui prodotti
(attraverso l'interattività) acquisteranno più potere e
più forza. Si tratta di un cammino in corso e che ha a che
fare con la crescita di questi "gangli" del networking creato
da Internet. Ogni comunità formata da individui può essere
considerata un flusso continuo di informazioni all'interno
di un circuito. I membri della comunità sono gli stessi
creatori del circuito che compongono ed essi si scambiano
continuamente informazione...
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2.4.
La fine degli intermediari
. Potrebbe arrivare il giorno in cui lo shopping fisico non sarà
più necessario: commessi virtuali, moduli d'ordine digitali e
transazioni elettroniche soddisferebbero tutte le esigenze di
acquisti attraverso sistemi di tele-vendita completamente automatizzati.
Il consumatore arriverebbe alla merce saltando negozi, impiegati,
pagamenti in contanti. Nel '95, coloro che osservavano il grande
sviluppo del Web nei settori della comunicazione e della promozione
avanzarono l'ipotesi che il nuovo mezzo avrebbe via via eliminato
i cosiddetti intermediari: quelle figure professionali che in
vari campi di lavoro facilitano il passaggio di un bene o un servizio
dal produttore al consumatore (giornalisti, burocrati, commessi,
ma anche i luoghi fisici intermediari come i negozi). Negli Stati
Uniti il fenomeno ha creato un neologismo: "disintermediation"
e sta ad indicare la possibilità (tramite lo sviluppo di sistemi
interattivi specifici ) da parte di chi produce beni o fornisce
servizi di operare verso il destinatario senza l'intervento di
terzi, appunto, gli intermediari
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2.5.
Verso lo "Zero G", la gravità digitale dell'e-commerce
.L'affermazione della teoria dello "Zero G" avverrà quando
il commercio veicolato sulla "Webline" potrà dare un valore
alle merci commerciate. Lo sviluppo del Web e la messa a
frutto, in termini economici, delle attività sul nuovo medium
ha le caratteristiche di ogni scoperta tecnologica. Avvenne
la stessa cosa agli albori dell'aviazione. Quando fu inventato
l'aereo nessuno pensò che questa tecnologia avrebbe pian
piano sviluppato un'attività basata sul profitto derivante
la vendita di biglietti e il trasporto di merci. Questi
servizi emersero dopo che l'industria dell'aviazione raggiunse
una maturità e fu riconosciuta come un mezzo formidabile
per trasportare uomini e merci. La stessa cosa sta avvenendo
con Internet. Quasi tutto sulla Rete è gratuito non perché
vi siano merci e servizi che non valgano ma perché il prezzo
di essi è difficile da determinare. La bassa gravità del
Web non sarà generata solo da un abbattimento delle infrastrutture
di atomi e dalla conversione di personale tradizionale in
personale qualificato per i nuovi scopi, ma anche da
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