4.1. Ritorno al futuro: Verne e i 30 cambiamenti dell'Era
digitale
. Il confine tra "realtà futura" e fantasia letteraria ne "La
giornata di un giornalista americano nel 2890" è molto labile,
come del resto molte altre opere di Verne. Così nel racconto abbiamo
stupefacenti previsioni multimediali come il videotelefono, ma
anche adattamenti tecnologici naif (tipicamente positivisti) al
retaggio romantico di fine '800: i fuilettonist che narrano storie
al pubblico tramite il telefono. Ma è nella coscienza tecnologica
di un'era che appare all'orizzonte, già percepita così lontano
nel passato, che sta il motivo d'interesse del racconto. C'è da
chiedersi, come sempre accade con l'opera verniana, che tipo di
proiezioni abbia portato lo scrittore francese ad elaborazioni
così divinatorie non avendo egli assistito a nessuna (era già
stato inventato solo il telefono) delle grandi invenzioni del
settore delle telecomunicazioni che in questo secolo hanno portato
l'uomo nella società dell'informazione. Se pensiamo all'attuale
stato d'essere delle nuove tecnologie multimediali, sulla base
di informazioni e conoscenze certamente più precise di quelle
dell'epoca di Verne, arriviamo ad immaginare un futuro della comunicazione
molto simile a quello prefigurato dall'autore.
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4.2.
La "fibersfera". Quando l'arrivo delle fibre ottiche?
. Con l'avvento delle fibre ottiche sarebbe come far disporre
alla gente di un "superfax multimediale" in grado di spedire
contenuti ora impossibili da trasferire a causa della limitatezza
della banda di trasmissione. Immaginate uno dei tanti smanettatori
del computer della nostra epoca, un tecnofilo abile a gestire
il proprio pc, nel connettersi con Internet, e nel trasferire
e ricevere informazioni multimediali. In un futuro della
comunicazione tramite le fibre egli diverrebbe un potenziale
impresario delle telecomunicazioni in grado di fondare "un'emittente
nel sottoscala" e far concorrenza alle altre mille emittenti
della città che, grazie alla diffusione facile di grandi
quantità di bit, proliferebbero. In teoria chiunque, nell'universo
del telecosmo, sarebbe in grado di diventare una stazione
televisiva a tutti gli effetti potendo comunicare per divertimento
o per lavoro a livello planetario. A cosa porterà questo
stato avanzato delle telecomunicazioni? Probabilmente ad
una società
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4.3.
Il Teleputer e la fine dei media
. Ogni teleputer diventerebbe quindi una potenziale stazione
televisiva gestita individualmente ed in modo interattivo
con la possibilità di essere in collegamento con altri teleputer
sparsi esattamente come sono oggi distribuiti i personal
computer collegati a Internet. Secondo Gilder questo scenario
porterebbe ad una sorta di "rinascimento individuale" perché
consentirebbe agli utenti di scavalcare lo strapotere delle
compagnie di telecomunicazione (in un ipotetico futuro un
po' imprese telefoniche e un po' aziende radiotv) abbattendo
il sistema televisivo così come lo conosciamo oggi. L'epoca
del teleputer è infatti l'era della scomparsa dei canali,
o meglio, vi saranno tanti canali quanti teleputer collegati
tra loro. Con terminali potentissimi in grado di trasferire
addirittura programmi televisivi digitalizzati e perdipiù
costruiti da ognuno nel proprio set cinematografico (o televisivo)
domestico d'altronde che spazio potrebbe esserci per...
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4.4.
La Tv intelligente, l'ora del broadcatch
. Quindi la tv per avere successo dovrà essere non troppo passiva
ma nemmeno troppo interattiva. Tutto ciò rappresenta un bel rompicapo
per i maggiori laboratori e centri di ricerca sui new media. Gli
esperti del settore si chiedono come poter coniugare le due diverse
esigenze per arrivare ad un modello di fruizione dei contenuti
interattivi futuri efficace e adatto alle nuove tecnologie. Certamente
una risposta a tale questione sarà data dai menu, dalla tv "near
on demand", ma anche dall'automazione fornita dal "broadcatch".
Per spiegare il concetto del broadcatch c'è chi ricorre ad una
storiella. C'è un tale che non ama leggere i giornali perché lo
annoiano. Ciononostante egli possiede un innato bisogno di informazione,
come tutti del resto. Questo signore allora ricorre ad uno stratagemma
che è anche un concetto rivoluzionario nella fruizione di un contenuto
elettronico
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4.5.
Siamo uomini o avatar? Lo spazio annientato dalla telepresenza
. Si può pensare a tutto, da incontri virtuali in rete
con conoscenti e sconosciuti lontani migliaia di chilometri
tramite rappresentazioni elettroniche della propria persona
più o meno fedeli all'originale, fino alla possibilità
di vivere del ciberspazio insieme ad altre migliaia di
persone attraverso questo stratagemma. Farsi un avatar
tra qualche tempo potrebbe essere facilissimo. Sarà come
andare alla macchinetta per farsi una fototessera. Possiamo
già ipotizzare scanner corporei tridimensionali per poter
apparire in un ambiente virtuale in maniera non statica
come una fotografia ma realisticamente dinamica. E in
questo alter ego, le espressioni del viso, l'andatura,
il modo in cui si indossa la giacca saranno fedelmente
riprodotti. O magari, persino migliorati. La comunicazione
attraverso gli scenari di realtà virtuale del futuro potrebbe
fluire anche utilizzando tecniche di telepresenza attraverso
l'interazione con dispositivi
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4.6.
Il pianeta interconnesso: territori che svaniscono
... La facilità di immagazzinare, comprimere e manipolare
i bit renderanno i metodi di realizzazione dei giornali,
programmi televisivi, video, film, libri simili a quelli
della produzione di beni materiali con il ricorso a manodopera
a basso costo, a "fabbriche" (gruppi di individui) di
Paesi in via di sviluppo, ai canali meno dispendiosi per
la distribuzione (gli operatori delle telecomunicazioni
più a buon mercato). La seconda grande globalizzazione
sarà di tipo politico. Tutta la storia della nazione come
unità politica si è basata sul concetto di territorialità
che impone governi, leggi e controlli. In un mondo dove
le informazioni fluiranno da un capo all'altro del pianeta,
eliminando distanze e confini politici, sarà impossibile
sottoporre i dati agli stessi tipi di controlli cui sono
sottoposte le merci. Vi saranno sempre meno economie,
e leggi legate ad esse, locali e sempre più
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